Biofertilizzazione e biodifesa del pomodoro
Descrizione: Il progetto di ricerca è stato intrapreso per valutare il potenziale impiego nella produzione di piante di pomodoro di alcuni isolati fungini appartenenti al genere Trichoderma selezionati e forniti dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dalla Università di Pisa.

Le attività di ricerca sono finalizzate a rilevare se uno o più isolati fungini, testati singolarmente ed in combinazione fra loro, abbiano un effetto biostimolante sulla crescita vegetale e/o di biodifesa della coltura, e possa quindi essere preso in considerazione un loro utilizzo nelle filiere ortovivaistiche tradizionali, con particolare riferimento al settore dell’agricoltura biologica.
Risultati ottenuti: sono state sinora compiute molte prove sperimentali i cui risultati appaiono particolarmente interessanti e mettono in evidenza un effetto biostimolante compiuto da alcuni degli isolati fungini testati quando aggiunti al substrato di coltura. Si sono infatti registrati incrementi statisticamente significativi rispetto al terreno non inoculato (controllo) in termini di: percentuale di germinazione, velocità di accrescimento in altezza e nel diametro dei fusti al colletto, peso fresco e peso secco delle piante.
Il CRISBA ha potuto rilevare che i microrganismi fungini testati, oltre a comportarsi da efficaci stimolatori della crescita vegetale, sono anche in grado di proteggere le piante di pomodoro da alcuni pericolosi funghi patogeni tellurici quali Rhizoctonia solani e Fusarium oxysporum, agendo così da bioprotettori della coltura.
Vengono svolte indagini per valutare se l’inoculazione precoce delle piante con i suddetti isolati microbici abbia anche degli effetti benefici nelle fasi post-trapianto in pieno campo, incidendo sia sullo sviluppo e resistenza agli stress delle piante che sulle caratteristiche nutraceutiche dei pomodori prodotti.
I risultati delle attività di ricerca sinora condotte, svolte coinvolgendo le realtà produttive locali in tutte le fasi delle sperimentazioni, oltre ad essere pubblicati nella rivista di agricoltura professionale L’Informatore Agrario (vedi “Pubblicazioni“, vedi locandina), sono stati presentati in alcuni prestigiosi convegni internazionali, fra cui: nel 2012 al Convegno Internazionale di Patologia Vegetale di Reims (Francia) (vedi “Pubblicazioni“, vedi locandina) e, recentemente, al X° Congresso Internazionale di Patologia Vegetale di Pechino (vedi “Pubblicazioni“, vedi locandina, vedi Il Corriere di Maremma – Agosto 2013).
Biocontrollo della fusariosi della spiga
Descrizione: la “Fusariosi della spiga” è una patologia causata da funghi appartenenti al genere Fusarium che colpisce diversi cereali, fra i quali anche il grano, determinando ogni anno grandi perdite produttive. Le problematiche sono ancor più gravi considerando che questi funghi patogeni producono micotossine (metaboliti secondari tossici), dannose per la salute umana ed animale, che possono contaminare le granaglie rendendole inutilizzabili. Tuttavia le strategie di controllo chimico della «Fusariosi della spiga» risultano spesso inefficaci, per tali ragioni negli ultimi anni si stanno valutando strategie alternative fra cui il controllo biologico della patologia. In questo ambito il CRISBA ha intrapreso un progetto di ricerca per valutare l’efficacia di alcuni isolati fungini, selezionati e forniti dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’ Università di Pisa, quali agenti di controllo biologico della «Fusariosi della spiga di grano».
Risultati ottenuti: Il CRISBA svolge prove in pieno campo su parcelle sperimentali valutando l’efficacia dei suddetti isolati microbici nel ridurre le perdite produttive e la micotossinogenesi associata alla “Fusariosi della spiga di grano”, con particolare riferimento alla contaminazione da micotossina DON (Deossinivalenolo) nelle granaglie raccolte. Dalle prove sperimentali effettuate è emerso che alcuni dei microrganismi testati sono in grado di ridurre la gravità della malattia, con effetti positivi anche sulla produttività della coltura.

Le parcelle di grano trattate con questi microrganismi sono infatti risultate maggiormente produttive di quelle non trattate (controllo), in virtù di un numero maggiore di cariossidi prodotte e del peso superiore delle stesse (uno dei sintomi della «Fusariosi della spiga» è infatti l’avvizzimento delle cariossidi, riscontrato nel controllo). Il Centro inoltre svolge delle analisi molecolari per verificare se le granaglie prodotte nelle parcelle trattate presentino anche una minore contaminazione da micotossina DON (vedi “Analisi delle micotossine nei cereali“), risultato che proverebbe l’efficacia degli isolati microbici testati non solo nel ridurre la sintomatologia della patologia ma anche nel contenerne la micotossinogenesi associata.
I risultati di questo progetto di ricerca sono stati presentati al Convegno Internazionale di Patologia Vegetale di Reims (Francia) del 24-27 Giugno 2012, al Convegno Nazionale SIPaV (Società italiana di Patologia Vegetale) svoltosi a Sassari dal 24 al 26 Settembre 2012 (vedi “Pubblicazioni“, vedi locandina) e al 12th European Fusarium Seminar dello scorso 12-16 Marzo 2013 a Bordeaux (Francia) (vedi Locandina).